Luca Pacioli (1445 - 1514, sometimes "Paciolo") is the central figure
in this painting (by Jacopo de Barbari, 1495). Perhaps no other
work so epitomizes the deep Renaissance connection between art and
mathematics. Pacioli (a Franciscan friar, shown in his robes)
stands at a table filled with geometrical tools (slate, chalk, compass,
dodecahedron model, etc.), illustrating a theorem from Euclid, while
examining a beautiful glass rhombicuboctahedron half-filled
with water.
The polyhedron in the painting is a masterpiece of reflection, refraction,
and perspective.
The painting is the earliest known image of the rhombicuboctahedron.
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At right is shown the first printed illustration of that polyhedron,
which appeared in Pacioli's 1509 book, De Devina Proportione. (He
coined the term "the divine proportion" for what is otherwise known
as "the golden ratio".) The illustrations were drawn for Pacioli
by his friend Leonardo da Vinci. The book was very influential
in circulating information about geometry, and polyhedra in particular.
Leonardo's
illustrations of wooden models were especially influential, e.g.,
they appear in spectacular intarsia.
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Luca Pacioli (1445 - 1514,
talvolta chiamato "Paciolo") è la figura centrale
di questo dipinto di Jacopo de Barbari, 1495. Forse nessun altro
lavoro enfatizza in
modo così profondo la connessione rinascimentale tra arte
e matematica. Pacioli (un frate francescano) sta a un tavolo con
strumenti matematici
(una lavagna, gesso compasso, un modello di dodecaedro...) illustrando
un teorema di Euclide, mentre esamina un belissimo rombicubo-ottaedro
di vetr, semi pieno d'acqua.
Il poliedro, nel quadro, è un capolavoro di riflessione, rifrazione
e prospettiva.
Questo quadro è la prima immagine conosciuta di questo solido. |
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Qui a destra si vede la prima stampa di
questo poliedro, che apparve nel libro di Pacioli "DE divina proportione",
nel 1509. Pacioli coniò il termine "divina proporzione" in quanto queste
figure sono in relazione con il "rapporto aureo".
L'illustrazione fu disegnata dall'amico Leonardo da Vinci. Il libro
influenzò gli studi successivi di geometria.
Le immagini di Leonardo furono riprodotte in vari ambiti come ad
esempio negli intarsi del coro del convento di Monte Oliveto Maggiore,
in provincia di Siena. |